- nel 1910, a Livorno, il “Nucleo Associativo dei Finanzieri in Congedo”;
- nel 1910, a Torino, la “Società di Mutuo Soccorso fra le Guardie di Finanza in Congedo”;
- nel 1912, a Venezia e Verona, la “Società dei Finanzieri in Congedo”, seguita da Como e Piacenza nel 1913;
- nel 1919, a Firenze e Sassari, la “Società di Mutuo Soccorso fra le Guardie di Finanza”;
- nel 1920, a Milano, l' “Unione fra le Guardie di Finanza in Congedo” che cercò di estendere la sua sfera alla provincia di Milano e, poi, in tutta la Lombardia;
- nel 1920, a Pisa, la “Società di Mutuo Soccorso” ed il “Nucleo Associativo” di Livorno che, nel 1921, cercò di riunire le Associazioni della Toscana.
Dopo qualche anno, il Comitato Promotore, costituito dai Colonnelli Bevilacqua, D’Angelo e Leone, convocò, dopo un’intensa ed appassionata opera preparatoria, il Congresso Nazionale dei Finanzieri in Congedo, con il patrocinio del Comandante Generale della R. Guardia di Finanza, Generale Giovanni Ghersi.Il Congresso si riunì a Roma il 27 gennaio 1927 ed iniziò solennemente i lavori eleggendo alla carica di Presidente il Generale Salvatore Galiano, eminente figura di soldato e Finanziere. Si concluse, dopo appassionati ed autorevoli interventi, con la fondazione dell’ “Associazione Nazionale Militare della Regia Guardia di Finanza in Congedo” che si costituì, formalmente, nel corso dell’anno 1928, a cui fece seguito il riconoscimento ufficiale in ENTE MORALE CON R.D. 11 MARZO 1929, N. 377.Nel frattempo, sotto l'illuminata e ferma guida del Generale Galiano e con la generosa collaborazione dei Comandi del Corpo, l’Associazione raggiunse un soddisfacente assetto organizzativo ed una considerevole consistenza, con la costituzione di 57 Sezioni e l'adesione di 5.000 soci.Subito dopo l’approvazione dello Statuto, disposta con lo stesso R.D. n. 377, ebbe luogo, nel 1929, la prima elezione delle cariche sociali centrali, a seguito della quale venne eletto alla carica di Presidente Nazionale il Generale Domenico Olivo, valoroso combattente, primo Comandante della Legione di Trento nel 1918 ed illustre cultore della storia del Corpo. Il Generale Olivo rimase in carica per nove anni, ispirando la propria azione a sagacia, lungimiranza, coraggiosa e vigile tutela degli interessi materiali e morali dei militari in congedo, riuscendo anche ad incrementare il numero delle Sezioni e dei soci.Nel gennaio del 1938, come le altre Associazioni d’Arma, l'Associazione assunse il nome di “Legione Finanzieri d’Italia” alla cui Presidenza venne nominato il Generale Bartolo Iozzia il quale, nell’ottobre 1939, avendo chiesto la dispensa dall’incarico, venne sostituito dal Colonnello Ferdinando Leone.Poco dopo si abbatté sull’Italia la bufera della seconda Guerra Mondiale che travolse anche la “Legione Finanzieri d’Italia” disperdendone i soci e l'organizzazione in un modo che sembrò irreparabile. Terminata la guerra, nel 1944 il Colonnello Leone, assunta la carica di Commissario straordinario, si dedicò con tutte le sue forze alla riorganizzazione del Sodalizio, che assunse la denominazione di “Associazione Nazionale Finanzieri in Congedo”.
Il 15 agosto 1948, alla presenza del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Generale Raffaele Pelligra, il Colonnello Leone consegnò al nuovo Presidente Nazionale eletto, Generale Stanislao Muratori, un sodalizio formato da 106 Sezioni e 7.500 soci.
Il Generale Muratori, noto per signorilità e nobiltà di sentimenti, completò l’opera altamente meritoria del suo predecessore, perfezionò l’organizzazione, consolidandola con l’adesione al Comitato d’Intesa delle Associazioni Nazionali d’Arma.
Al Generale Muratori successe, nel 1957, il Generale Domenico Passamonti, il cui nome resta legato al primo grande Raduno Nazionale svoltosi, nel 1958, a Vicenza e a Monte Cimone, con l’intervento di alte Autorità militari e civili e del Comandante Generale, Gen. Domingo Fornara.
Nel 1960, a seguito di nuove elezioni degli organi sociali centrali, venne eletto alla carica di Presidente Nazionale, il Generale Enrico Palandri, già Comandante in Seconda della Guardia di Finanza, combattente di quattro guerre e pluridecorato al Valor Militare.
Durante il suo mandato, con il nuovo Statuto dell’Associazione, approvato con D.P.R. 10 gennaio 1962, furono ammessi, quali soci, anche i militari in servizio attivo e fu assunta la nuova denominazione di “Associazione Nazionale dei Finanzieri”. Successivamente, per deliberazione del Consiglio Nazionale, il Sodalizio assunse la denominazione di “ASSOCIAZIONE NAZIONALE FINANZIERI D’ITALIA”.
Il Generale Palandri lasciò la Presidenza Nazionale nel 1969, dopo nove anni di fervida e intensa attività, nel corso della quale l’Associazione raggiunse la consistenza di 165 Sezioni e di 12.500 soci.
Al Generale Palandri, primo Presidente Nazionale Onorario dell’A.N.F.I., subentrò il Generale Plinio Pradetto, già Comandante in Seconda della Guardia di Finanza, che resse le sorti dell’Associazione per ben sedici anni, contribuendo con grande dedizione e passione al suo ulteriore sviluppo.