A.N.F.I.
Associazione Nazionale
Finanzieri d'Italia

80° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

La partecipazione dei Finanzieri all'insurrezione del 25 aprile a Brescia.

Questa mattina una rappresentanza della Sezione Anfi di Brescia (vicepresidente Antonio Camarda, consigliere Paolo Attolino e soci Natale Fantino e Mario Cavarretta) ha partecipato al corteo culminato con la deposizione di una corona al Sacrario dei Caduti nella lotta partigiana, posto all'interno del cimitero Vantiniano della città, nonchè assistito alla S. Messa celebrata da mons. Daniele Faita, a suffragio dei Caduti per la Libertà. Presenti le più alte Autorità Civili e Militari del bresciano.

Come viene ricordato nei libri di storia, i moti insurrezionali sono scattati nelle prime ore del del 25 aprile 1945. Uno dei componenti il Comitato di Liberazione Nazionale per l'Alta Italia (CLNAI), Sandro Pertini (futuro beneamato Presidente della Repubblica Italiana), dalla sede della Prefettura di Milano, legge il proclama che invita gli Italiani all'insurrezione e alla liberazione dei territori italiani ancora occupati dal regime nazifascista. Il proclama, trasmesso da Radio Milano Libera, incoraggia la popolazione alla ribellione e alla lotta contro i tedeschi e i fascisti, invitando a un'azione collettiva per la liberazione. Il proclama è perentorio: “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire”.

Che anche Brescia le Fiamme Gialle si fossero preparate a dare sostegno alle formazioni partigiane è confermato dal professor Rolando Anni, attento e profondo conoscitore del periodo, che afferma in uno dei suoi libri : “I primi segni del crollo della RSI si avvertirono il 24 aprile quando il comandante della Guardia di Finanza (n.a., Ten. Col. Salvatore Di Natale) con i suoi agenti si mise a disposizione del vescovo”. Affermazione che lo stesso Autore ripeterà alla voce “insurrezione” del suo testo “Il Dizionario della Resistenza Bresciana”.

Tuttavia, a Brescia, l'inizio della cacciata dei nazifascisti avviene qualche giorno dopo. Il collante dei vari organismi antifascisti operanti in città è il vescovo Giacinto Tredici. E a lui che il 25 aprile si rivolgono i funzionari fascisti che vogliono prendere contatti con i rappresentanti del Comitato Nazionale di Liberazione locale per negoziare la resa. Nel tardo pomeriggio del 26 aprile inizia l'insurrezione bresciana con l'arrivo in città dei Patrioti e Partigiani operanti in Valcamonica, Val Trompia, Val Sabbia ecc. In coordinamento con il C.L.N. locale centinaia di Finanzieri iniziano a presiedere gli uffici della Prefettura, il palazzo delle Poste, il Consorzio Agrario la Corte d'Appello la caserma dell'Esercito Repubblicano di via S.Faustino. Inoltre, in quanto esistente in città la sede del Ministro delle Finanze della RSI (Domenico Pellegrini Giampietro) ed altri uffici ministeriali, vengono presidiati dalle Fiamme Gialle per impedirne il saccheggio. Altri nostri militari vengono inviati presso il Castello Cidneo di Brescia, sede del Comando Generale della Guardia Nazionale Repubblicana, ormai abbandonato dagli occupanti, per prelevare armi e munizioni per gli insorti e per evitare fosse oggetto di razzie. Altre pattuglie di Finanzieri vengono impiegate per piantonare per parecchi giorni due vagoni ferroviari carichi di esplosivo ad alto potenziale, per scongiurare un possibile incidente alla popolazione.

Anche durante la disperata fuga tedeschi e fascisti, per sottrarsi alla cattura ed a un prevedibile linciaggio da parte della popolazione, quando non soccombono, reagiscono con rappresaglie, ma per loro sono le ultime sortite del definitivo declino. Le nostre città, i paesi, gli italiani tutti, hanno cominciato a respirare aria fresca di libertà.

Ricordo che la città di Brescia è insignita della Medaglia d’Argento al Valore Militare per il suo contributo alla Lotta di Liberazione durante la Seconda Guerra Mondiale, nonché per l'eroismo e la resistenza dimostrata dalla città e dai suoi cittadini contro l'occupazione nazi-fascista.

(Mario Cavarretta)

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